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SOLARE TERMICO
Image by Miles Burke

L’energia termica prodotta con un impianto solare termico può essere utilizzata per:
· la produzione di acqua calda sanitaria (ACS);
· il riscaldamento degli ambienti. (NOTA BENE: l’impianto di riscaldamento degli ambienti che meglio si sposa con il sistema solare termico è quello a bassa temperatura, tipo pannelli radianti a pavimento, a parete e a soffitto. Tale sistema richiede, infatti, acqua a bassa temperatura (28-38 °C), cosa che permette di sfruttare al meglio i pannelli solari, e di utilizzare generatori di calore a basso consumo, quali pompe di calore e caldaie a condensazione);
· il riscaldamento delle piscine;
· il raffrescamento degli ambienti (solar cooling);
· la produzione di calore e freddo per i processi industriali (settori alimentare, tessile, cartario,etc.).
Le applicazioni vanno quindi dagli usi residenziali mono e bi-familiari, alle utenze collettive (condomini, centri sportivi, ospedali, alberghi), alle utenze industriali, fino al riscaldamento di interi quartieri (teleriscaldamento).

Quali tipi di impianti esistono?
Semplificando la classificazione, possono essere di due tipi:A circolazione naturale:
Sono gli impianti che sfruttano il principio naturale secondo cui un fluido più caldo tende a spostarsi verso l’alto, mentre un fluido più freddo tende a scendere verso il basso. In questo caso il serbatoio di accumulo termico è posto al di sopra del pannello (sul tetto come nella foto oppure nel sottotetto come nella figura). Il fluido termovettore, una volta riscaldato dalla radiazione solare, sale direttamente nel serbatoio e trasferisce il suo calore all’acqua in esso contenuta. Una volta che il fluido termovettore si è raffreddato (e quindi ha trasferito tutto il suo calore all’acqua del serbatoio) scende di nuovo nel pannello e ricomincia il ciclo. Questa tecnologia necessita semplicemente dei collettori solari, di un serbatoio/scambiatore, della raccorderia e di una struttura di fissaggio. Le superfici e le dimensioni variano a seconda delle esigenze termiche. 
A circolazione forzata:
Si tratta di quei sistemi in cui si rende necessario, per la regolazione del flusso, l’inserimento di un sistema automatico. La circolazione forzata si rende necessaria in tutti quei casi in cui, per qualsiasi motivo, non sia possibile collocare il serbatoio in posizione sopraelevata rispetto al collettore. In questo tipo di impianti la presenza di una pompa elettrica permette la circolazione del fluido termovettore dai collettori (più in alto) al serbatoio (più in basso). Se è vero che questo tipo di sistema risulta più complesso, costoso e bisognoso di accurato dimensionamento in ogni sua parte, oltre che di una manutenzione più frequente (in genere, con cadenza annuale) non bisogna affatto sottovalutare l’acquisizione di una notevole libertà di progettazione e di integrazione architettonica (il serbatoio è, in questo caso, completamente svincolato dai collettori), e di una maggiore adattabilità a qualsiasi condizione climatica. Oltre ai collettori solari, gli impianti a circolazione forzata sono completati da
alcune apparecchiature (circolatore, centralina differenziale, sonde di temperatura, vaso di espansione). Esiste anche una variante della circolazione forzata detta “circolazione forzata a svuotamento”. 

 

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